mercoledì 27 aprile 2011

Caro Rettore ti scrivo...


In seguito all'appello del Magnifico Rettore a tutti noi studenti e alle nostre famiglie per donare all'Università di Cagliari il 5 per mille, pubblichiamo di seguito la nostra risposta all'appello del magnifico... buona lettura.

Caro Rettore,

crediamo Le sia noto che viviamo tutti in un periodo di Crisi generalizzata, i cui effetti si ripercuotono sulla gran parte delle fasce sociali e su tutti i settori della nostra società. Le famiglie sarde hanno già dovuto affrontare dei sacrifici, e ora Lei chiede a queste ultime un ulteriore sforzo, che risulta essere di fatto un finto sacrificio, visto che il 5x1000, così come da lei affermato, è una tassazione obbligatoria a cui tutte le famiglie devono sottostare. Il vero sacrificio Lei lo sta chiedendo a quelle piccole associazioni no-profit che vivono anche grazie a questo contributo.

Vorremo ricordarLe che quest'anno gli studenti dell'Ateneo Cagliaritano hanno subito un aumento indiretto delle tasse, attraverso la rimodulazione delle fasce definite in base al reddito familiare. Inoltre, nel Regolamento studenti si possono trovare altre “novità” come la decadenza e gli oneri per gli studenti fuori corso (insomma, vari sacrifici sono già stati imposti).

Lei richiede “aiuto” e “fiducia”:

Fiducia: Lei chiede di credere in un processo di riforma, che la maggior parte di noi (e anche lei, almeno formalmente) ha osteggiato e al quale noi non vogliamo sottostare. Come si può dare fiducia a chi l'ha già tradita? I ricercatori, sicuramente, ricorderanno bene che in seguito alla loro legittima protesta che ha investito l'intera Italia, la Sua politica all'interno dell'Ateneo si è tradotta nel tentativo di coprire posti vacanti incaricando/assumendo figure non retribuite e docenti oramai in pensione. È questo il modo attraverso il quale ha deciso di far fronte alla crisi e migliorare la qualità dei servizi didattici?

Aiuto: chiedere aiuto a chi subisce in prima persona la Riforma è un po' come chiedere l'elemosina a un senzatetto. Lei parla di una crisi finanziaria, perché non soffermarsi su quelle che sono le cause di questa crisi, considerando che si è preso il disturbo di mandare a noi e alle nostre famiglie una comunicazione?

In cambio di questo nostro sforzo ci promette collaborazione e trasparenza: elementi che dovrebbero in realtà essere impliciti in un servizio pubblico (e non subordinati ad un ulteriore esborso economico degli studenti -per quanto minimo-).

Collaborazione: Chiede collaborazione in cambio di un miglioramento dei servizi didattici, essendo ben conscio del fatto che i vari tagli di questi anni ne hanno causato un generale peggioramento. Crede realmente che i fondi del 5x1000, accompagnati dalla politica di risanamento da Lei messa in atto, possano risolvere questa difficile situazione? Per adesso la sua politica di “razionalizzazione” ha portato solamente ad un impoverimento dei piani di studio (votato negli ultimi manifesti degli studi), come per esempio il taglio a tutoraggi e esercitazioni per materie fondamentali delle varie facoltà. Per quel che riguarda la nostra (Scienze Politiche) le citiamo alcuni esempi come: la soppressione di esercitazioni di Statistica, Sociologia e Politica Economica, tutte materie fondamentali per la nostra formazione.

Trasparenza: In realtà la trasparenza è un vostro preciso dovere (ed un nostro diritto) e non un qualcosa da barattare in cambio della nostra fiducia e del nostro aiuto.

L'università è sempre stato un servizio finanziato dallo Stato, attraverso tasse e imposte, che ora viene degradato da un consistente taglio dei fondi. Lei ci chiede di destinare all’Università il nostro 5x1000, che lo stesso Stato decide di non trattenere affinché possa essere destinato alle organizzazioni no-profit, per colmare un qualcosa che ha deciso di non finanziare più, e quindi una sua mancanza. E tutto questo accompagnato da un continuo aumento delle tasse, più o meno dirette, in ogni campo e senza reali distinzioni tra redditi alti e bassi con una parallela diminuzione dei servizi.

La Sua lettera si conclude affermando che i primi risultati del Suo lavoro (leggasi: applicazione dei tagli) sono confortanti. Per parte nostra, ci sentiamo di poter affermare il contrario: il calo degli iscritti e la consistente migrazione verso altri atenei lo testimonia.

Sarebbe dunque ora di iniziare a dire queste ed altre verità; di smetterla di chiedere le briciole (che nemmeno verranno concesse); di finirla di trincerarsi dietro il paravento del “ruolo istituzionale” e di lasciare spazio e parola a quelli che l'Università la vivono quotidianamente.

Noi non chiediamo, ma pretendiamo ciò che ci spetta di diritto, a prescindere dal 5x1000:

-Una Sua presa di posizione sulle questioni da noi poste in questa lettera,

E visto che potremmo venire accusati di essere poco concreti, chiediamo chiarezza e impegno in particolare su tre questioni precise:

-Campus di Viale La Playa,

-Campus diffuso,

-College di Sant’Efisio.

-E soprattutto: in che modo Lei intende risollevare la Nostra Università dalla crisi che la attanaglia? In che modo intende relazionarsi con le istituzioni che dovrebbero dare un loro contributo? Quali progetti, nello specifico, ha intenzione di implementare?

Chiediamo una sua risposta pubblica a questa nostra lettera.

Collettivo Studentesco Entula Arrubia, Facoltà di Scienze politiche

venerdì 9 aprile 2010

Pecora Nera N°3

Con qualche giorno di ritardo ecco anche il numero di marzo. Si riparte dalla scuola con un occhio di riguardo sui lavoratori e su ciò che accade nel nostro BelPaese
Un saluto dalla redazione

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martedì 6 aprile 2010

venerdì 2 aprile 2010

25 Aprile

Il 25 aprile è vissuto con sempre maggior distacco dai rappresentanti
di quella Repubblica che dall’antifascismo dice di aver tratto la sua
ragione fondante… indubbiamente Lussu, Parri, Calamandrei o Amendola
pensavano che ci sarebbe stato uno scarto netto tra il fascismo e la
democrazia, ma è ormai storia che per i Prefetti di tutta Italia (e
non solo per loro) non fu esattamente così !

Nel vuoto delle commemorazioni ufficiali (ma cosa dovremmo aspettarci
da Floris, Cappellacci e Milia ?) qualcun altro ha dato un altro senso
a questa data: sono i cripto fascisti che, strenuamente difesi dalle
forze dell’ordine, commemorano ogni anno nel 25 aprile la continuità
tra se stessi, lo stragismo degli anni 60/70/80 ed il fascismo
storico. Per meglio sottolineare questa loro posizione organizzano un
happening con tanto di saluti romani ai caduti, e la partecipazione di
sant’uomini come Ciavardini o Merlino a raccontarci quanto si sono
sacrificati per la Patria.



Finora tutti i Prefetti di Cagliari hanno autorizzato questo teatro:
vuole il Prefetto Balsamo unirsi questa tradizione ?

Intende confermare l’opinione che il pubblico si è fatta di lui dopo
la brillante operazione di sgombero poveri a Giorgino ?



In realtà poco importa quale opinione abbia il sig. Prefetto, o i
politici chiamati la mattina a deporre corone di fiori per i martiri
della liberazione nazionale, ma pronti a finanziare e sdoganare gli
esegeti del fascismo.

Non deve infatti destare scandalo che i politici fiutino il vento, e
si mantengano sempre in quello stato di ambiguità che li rende “non
troppo impresentabili”: non a caso in tutti questi anni nessun
rappresentante delle maggioranze politiche locali (e ben pochi delle
opposizioni) ha preso esplicitamente posizione in merito alle truci
parate del 25 aprile.

Così come non scandalizza che a difesa dei fascisti si schieri tutta
la Questura di Cagliari, e che la si trovi pronta a fermare,
identificare ed in qualche caso disperdere e denunciare chi - per
sbaglio o intenzionalmente - incroci nei pressi della parata fascista
con un abbigliamento o un atteggiamento in tema con ciò che (in
teoria) si festeggia il 25 aprile.

Di fatto le provocazioni fasciste sono sempre state comode alla
polizia, che usa queste occasioni per aggiornare i nostri fascicoli -
come di consueto quando l’indignazione porta le persone manifestare la
propria protesta nelle piazze. Se qualcuno risulta un po’ troppo
presente nelle proteste, ecco che il suo fascicolo andrà ad
accrescersi al punto da permettere alla Questura di inviare
“ammonizioni formali” (Avviso Orale), anticamera della richiesta alla
Magistratura per l’adozione di misure restrittive della libertà
personale (Obbligo di Firma, Obbligo di Residenza, Restrizioni di
Orario, ecc.). E come effetto collaterale delle proteste antifasciste
dello scorso anno sono stati sette gli “avvisi orali” emanati dalla
Questura, andando a colpire alcune delle persone più presenti e più
scomode in quel composito panorama del cosiddetto “movimento”, e più
precisamente tra la sua componente anarchica e studentesca.



Il mito del “fascismo del 2000”, che rinnoverebbe i propri riferimenti
e il proprio linguaggio, diventando in grado di crearsi un consenso di
massa, andrebbe ridimensionato e diluito nel quadro di una intera
società che esprime una identità sempre meno inclusiva, un consumismo
superficiale, una cultura brutale ed un ceto politico violento e
rapace. Anzi, in un tale quadro le forze dichiaratamente fasciste
rimangono tutto sommato una sottocultura marginale.

E’ verso questo contesto che dobbiamo rivolgerci e reagire, e vogliamo
perciò costruire un percorso verso il 25 aprile, che passi attraverso
un dibattito complessivo circa la deriva reazionaria della nostra
società: il razzismo, il sessismo, il controllo psichiatrico, lo
scontro sociale e l’imbarbarimento dei rapporti di lavoro, la
pressione clericale, la demolizione dell’istruzione pubblica, la
giustificazione e la promozione della guerra, l’ordine e la sicurezza.

Pensiamo che l’antifascismo non si conclude il 25 aprile, ma si
estende alla lotta di tutti i giorni per sopravvivere come esseri
umani tra esseri umani.



Vi chiediamo allora di essere presenti e di partecipare, ancora una
volta, per dire NO AL FASCISMO

venerdì 19 marzo 2010

Auletta spazio aperto II

Dopo il successo del primo "auletta spazio aperto" abbiamo deciso di bissare, questa volta non sarà un pranzo sociale ma un aperitivo sociale....quindi vi invitiamo per le 17 circa di mercoledì 24 marzo...per ulteriori delucidazioni ecco il volantino. saluti rossi!CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA

lunedì 15 marzo 2010

Bologna Burns

tra l'11 e il 12 Marzo a Vienna ci sono stati i festeggiamenti
per i 10 anni del processo di bologna da parte dei 46 ministri
dell'istruzione europei, ovviamente il movimento studentesco
europeo non è stato a guardare questa ignobile vetrina..
ma si è mosso attraverso manifestazioni e quantaltro...anche
noi da parte nostra vogliamo far sapere la nostra opinione e
vogliamo ribadire che non possiamo accettare tutto questo.
Qua sotto inseriamo il documento da noi redatto a questo
proposito.
Saluti rossi!

cliccaci sopra per leggere il documento

mercoledì 10 marzo 2010

Pecora Nera N°2

Si prosegue l'attività di pseudogiornalismo con il secondo numero di Pecora Nera, il numero di febbraio di questo secondo anno appena cominciato!
Buona Lettura!

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